Scoppia il caso Lipsia-Liverpool in Champions League. Le Germania nega l’ingresso dei ‘Reds’. La sfida si giocherà a Budapest.
BERLINO (GERMANIA) – Caso Lipsia-Liverpool in Champions League. L’andata degli ottavi di finale della sfida è in programma in Germania il 16 febbraio, ma Berlino nega l’ingresso a Salah e compagni. Nel Paese, infatti, da sabato 30 gennaio è scattata la chiusura dei confini per tutti gli Stati che hanno varianti, Gran Bretagna compresa.
Come riportato dal Corriere della Sera, il Lipsia ha avanzato una richiesta per consentire ai Reds di entrare, ma la risposta del governo guidato da Angela Merkel è stata negativa.
La sfida si giocherà a Budapest
Il Lipsia, in collaborazione con la Uefa, si è messa per cercare di trovare una soluzione e non perdere la partita a tavolino. Alla fine si è deciso di spostare l’andata a Budapest. Si era pensato anche ad una inversione di campo, ma non era certa la possibilità di disputare il ritorno in Germania.
Una scelta che consentirà ai tedeschi di giocarsi la qualificazione ad armi pari. Da Nyon, infatti, avevano fatto sapere che la squadra tedesca sarà ritenuta responsabile del mancato svolgimento del match e di conseguenza una sconfitta di ufficio per 3-0.
Nessun’altra partita a rischio
Nessun’altra partita europea sembra a rischio, al momento. In attesa di capire eventuali decisioni dei singoli governi, l‘Uefa è riuscita con il Lipsia e il Liverpool a trovare la soluzione migliore e consentire il regolare svolgimento della sfida.
Il club tedesco ha provato a forzare la mano per far entrare i Reds in Germania. L’Uefa, però, ha deciso di non intervenire in prima persona per far disputare la sfida a Lipsia. Alla fine è stata presa con molta soddisfazione la disponibilità di Budapest di far disputare regolarmente la partita. Un campo neutro che non dovrebbe influenzare l’esito dell’andata visto che si gioca a porte chiuse.